LA TRADIZIONE DELLE PANELLE E DEI NASTRINI BENEDETTI DI SAN BIAGIO
Una tradizione tanto antica quanto intensa si intreccia e si rinnova, ogni anno il tre febbraio a Sant'Agata di Puglia, con la devozione, pure essa antica e viva, per il Vescovo e Martire San Biagio.
Il culto del popolo santagatese per questo Santo si perde nei secoli.
Si hanno infatti notizie di una chiesa in Sant'agata di Puglia dedicata a questo Vescovo già nel XII secolo.
La statua del Santo viene oggi custodita nella chiesa di San Michele Arcangelo dove si trova il "Cappellone" di San Biagio.
Protettore dei malati di gola e dei cardatori e filatori di lana, San Biagio è ritenuto anche il patrono dei suonatori di strumenti a fiato e delle coppie di fidanzati. Il Comune di Sant'Agata di Puglia, per una consuetudine molto antica, provvede da sempre a stanziare la somma necessaria per il culto e la festa del tre febbraio, e in occasione della festa del Santo dispone la preparazione, la benedizione e la distribuzione a tutte le famiglie santagatesi de " Re panerre re San Bijese"(Le panelle di San Biagio).
Le panelle sono di forma rettangolare con incisioni di quadratini e sono legate da nastrini colorati. Dopo la benedizione in chiesa, le panelle vengono fatte distribuire da parte del Comune a tutte le famiglie santagatesi.
In ogni casa, tra devozione e tradizione, la panella viene quindi divisa in due: una parte viene di solito consumata dopo aver recitato alcune preghiere, la rimanente parte la si conserva, per qualche parente lontano.
Il nastrino benedetto, invece, viene legato intorno al collo di chi soffre di disturbi legati al mal di gola e dei bambini, ritenuti quelli più esposti proprio alle malattie della gola.
FESTA PATRONALE DI SANT'AGATA 5 FEBBRAIO
LA FESTA DI SANT'AGATA E LA TRADIZIONE DEI PANI A FORMA DI MAMMELLE
S.Agata, Vergine e Martire catanese, subì il martirio con l'estirpazione delle mammelle. Da secoli, il cinque febbraio di ogni anno, Sant'agata di Puglia celebra la festa in onore di questa Santa, protettrice e Patrona del paese. Nell'antichità la festa si svolgeva all'interno del Castello, nella cappella dedicata a S.Agata. Solo per quella occasione, i Signori dell'epoca consentivano l'accesso al Castello al popolo, per poter far venerare la Santa, fino a quando la statua non fu poi trasferita, per volere del marchese Loffredo, nel 1813, nella chiesa di San Nicola.
Era tradizione all'epoca vedere le donne santagatesi già dal mattino presto portare una candela alla Santa e, in capienti canestri di vimini rivestiti di bianche tovaglie ricamate, depositare ai suoi piedi, per la benedizione, i piccoli pani azimi a forma di seni.
Dopo la Santa Messa e il rito della benedizione, " Re mmenne re Sand'Aheta" (Le mammelle di Sant'Agata) venivano distribuite e consumate con devozione, dopo aver recitato una preghiera, mentre alcune venivano conservate per le persone care lontane.
Oggi l'amministrazione Comunale, al fine di continuare a promuovere e valorizzare questa tradizione, dispone la preparazione e la benedizione dei pani a forma di seni, nonché la successiva distribuzione a tutta la popolazione santagatese.
È suggestivo, allora, vedere come il cinque febbraio, festa di Sant'Agata, un gruppo di ragazze, le "Agatine" con tunica e mantello dai colori della statua della Santa, girano per tutto il paese bussando porta per porta e donando ad ogni famiglia i pani benedetti a forma di mammelle che ognuno consumerà con la stessa, antica devozione.
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