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SANT'AGATA OFFRE L'OLIO ALLA MADONNA INCORONATA

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Domenica scorsa ancora una volta la nostra comunità, guidata dal sindaco Lorenzo Russo, ha donato l'olio per la lampada votiva della Madonna nera.
di Samantha Berardino

Dopo la sfilata dei carri e la Cavalcata degli Angeli di venerdì scorso, domenica 25 aprile, festa della Liberazione d'Italia dal nazifascismo, i fedeli santagatesi si sono recati per la seconda volta al Santuario della Madonna Incoronata, a pochi chilometri da Foggia, per rendere omaggio alla Vergine nera di Capitanata.
Qui l'atmosfera è sempre arcaica e misteriosa, rinfrescata dalle acque del Cervaro e dal vicino bosco, antica riserva di caccia di Federico II, ma serena. Qui da più di mille anni si rinnova il mistero di Dio attraverso Maria e qui milioni di pellegrini e viandanti arrivano a ricercare la propria spiritualità.
In tempi remoti il bosco era frequentato particolarmente da pastori abruzzesi e molisani discesi per la transumanza e dai signorotti dei dintorni che facevano di questo posto la loro meta preferita per la caccia, come il conte di Ariano Irpino, a cui l'Incoronata apparve nel 1001.
"Non paventare, o figliuolo, perché io sono la Madre di Dio. troverai su quest'albero una statua che diverrà un pegno di benedizione per molti. Tu la farai collocare in una chiesa che avrai cura di costruire qui in mio onore": disse la Madonna.
Così sorse una cappella, custodita da un anacoreta. In seguito i monaci Basiliani ingrandirono la chiesa e fondarono un convento. Poi si successero Verginiani e Cistercensi finché nel XVI secolo non divenne commenda cardinalizia. Nel 1950 il vescovo di Foggia ,monsignor Farina, affidò il santuario alla congregazione di don Orione che costruì il nuovo tempio, inaugurato l'11 aprile 1965 e da allora permette una serafica espressione della devozione popolare e della gente umile.
Anche per questo da sempre il Santuario dell'Incoronata ha esercitato in modo particolare una forte attrazione sulle popolazioni meridionali: pugliesi, lucane, campane, abruzzesi e molisane.
E la comunità santagatese non manca mai. Infatti anche quest'anno è toccato a noi donare l'olio che alimenta la lampada votiva della Madonna.
In veste ufficiale il primo cittadino Lorenzo Russo e il consigliere Franco Carrillo con il gonfalone della città, il parroco don Sante Dota, i componenti del Comitato 'Incoronata' e delle altre confraternite e associazioni locali e numerosi pellegrini hanno prima sfilato in processione intonando i canti di devozione all'Incoronata e compiendo i tradizionali tre giri intorno al Santuario per poi recarsi in Basilica dove, alle ore 19, ha avuto luogo la santa messa.
Durante la celebrazione eucaristica, sempre molto suggestiva, il Sindaco e i componenti del Comitato 'Incoronata' hanno partecipato all'offertorio portando materialmente con sé anche l'anfora contenente l'olio sacro. Poi Lorenzo Russo ha salutato la comunità e ringraziato i sacerdoti orionini per aver potuto compiere questo gesto di fede che, come ha detto, ci permette di essere sempre presenti davanti alla Madonna. Infine tutti insieme hanno condotto l'olio nella sala dell'unzione, dove il Sindaco ha riempito la lampada che poi il Padre generale ha accesso a devozione di Maria.
L'olio benedetto è un segno sacramentale per mezzo del quale si ottengono effetti spirituali: ogni cristiano è 'unto' da Dio, cioè consacrato a lui fin dal battesimo.
L'olio della Madonna Incoronata, inoltre, trae la sua origine dal prodigio della lampada che il pastore Strazzacappa mise ad ardere per devozione sul ramo della quercia il giorno dell'apparizione dell'Incoronata: la fiamma ardeva sempre e l'olio non si consumava, come se gli angeli alimentassero la lampada, come raffigurano alcune immagini antiche. I fedeli che si ungevano ottenevano guarigioni fisiche e spirituali. Ancora oggi i pellegrini si ungono con devozione la fronte con l'olio benedetto facendosi il segno della croce nella cappella dell'unzione, prima di salire a venerare l'antica e taumaturgica statua della Madonna.
L'olio per la lampada votiva e per gli ammalati non viene mai a mancare al Santuario dell'Incoronata, perché i fedeli portano sempre olio per la caldarella, e ricorda ancora oggi a tutti di essere alimentati e rafforzati nella propria fede.
Inviato da : Admin,  28 Apr 2010
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